Business Model e Sviluppi al 2030
Sviluppo, Cambiamenti temi cardine per raggiungere gli obiettivi del 2030.
Nel sistema della mobilità elettrica è necessario guidare lo sviluppo sia dal lato EV drivers che da quello energetico verso la rete elettrica.
- Verso gli EV drivers deve essere possibile offrire una completa gamma di servizi che possano accompagnare alla ricarica standard.
- Mentre verso la rete elettrica bisogna implementare la predisposizione di erogazione dei servizi di rete e la futura partecipazione al mercato del dispacciamento.
Questi sono i pillar su cui si basa il nostro sistema ZapGrid, dando la possibilità al CPO di customizzare i propri servizi connessi alla ricarica sviluppando al contempo i protocolli per l’interfaccia con il sistema per futuri accessi a BSP e TS nel Remote Operator come identificato dalla CEI 0-21.
Per capire come attuare questi cambiamenti bisogna considerare quali sono i componenti che verranno interessati nello sviluppo dei trend proposti.
In modo particolare ci focalizziamo nell’analisi dei due trend principali: Vehicle grid Integration e Plug & Charge.
VGI: la necessità di nuovi ruoli nella filiera
Questo sistema favorisce l’efficienza e la stabilità del sistema energetico ma perché ciò avvenga ci deve essere un’evoluzione della filiera della ricarica.
L’integrazione di figure per la gestione delle interazioni tra veicoli e rete richiede una rimodellazione dei modelli di business, stimolando un ecosistema più integrato e sostenibile.
Questo è un passaggio crociale per l’integrazione dei veicoli nella rete elettrica, che porterebbe ad una maggiore efficienza energetica e stabilità.
Proposte per lo sviluppo e diffusione
- Promuovere l’installazione di infrastrutture di ricarica VGI-ready, per esempio richiedendo che le infrastrutture di ricarica possiedano un set minimo di requisiti tecnici per accedere a incentivi/bandi.
- Rendere flessibile la potenza massima prelevabile al punto di ricarica.
- Introdurre tariffe dinamiche del costo dell’energia elettrica su utenze domestiche in modo da consentire agli utenti di struttura la propria infrastruttura di ricarica durante le ore di minor carico beneficiandone economicamente.
- Definire un quadro normativo e tecnico e conseguenti regole applicative chiare, tenendo come focus il tema della tutela dei dati.
- Favorire un allineamento tra produttori di veicoli elettrici, produttori di punti di ricarica e policy maker.
- Incentivare la sostenibilità economica dei servizi di flessibilità.
- Incentivare, nell’ambito delle Comunità Energetiche, la diffusione del VGI per integrare la generazione di energia rinnovabile, favorendo l’auto-regolazione.
PLUG&CHARGE: verso un’esperienza tradizionale
L’implementazione diffusa di questo sistema porterebbe ad una semplificazione del processo di ricarica.
Per raggiungere tale obiettivo bisogna affrontare alcune barriere come retrofit (aggiornamento e adattamento delle infrastrutture attuali), richiedendo un impegno condiviso con tutti gli attori dell’ecosistema.
Ciò potrebbe portare a una maggiore diffusione dei veicoli, ed ad una esperienza di utilizzo più intuitiva e user-friendly.
Che cambiamenti comporta?
Dal lato EV driver, l’utente deve solo collegare il cavo dal punto di ricarica al proprio veicolo, permettendo il pagamento automatico del processo di ricarica.
Mentre nella filiera avviene automatizzando il processo di autenticazione e pagamento. Nei ruoli l’impatto maggiore è previsto sugli attuali fornitori di servizi di mobilità (MSP), poichè potrebbe togliere il contatto diretto tra MSP e utente finale. Da far presente però che l’impatto effettivo non è ancora quantificabile.
SCENARI DI SVILUPPO AL 2030
Il mercato dell’infrastruttura di ricarica in contrapposizione al mercato delle auto elettriche è in netto aumento. Infatti, l’infrastruttura pubblica ha registrato un aumento del 22% rispetto al 2023.
Ciò mette in evidenza un possibile problema futuro, se questa situazione in cui i due mercati non sono allineati si avrà un’infrastruttura diffusa e capillare ma non utilizzata.
Proposte per effettuare il cambio di passo
Al 2030 è necessario un decisivo cambio di passo per raggiungere gli obiettivi del PNIEC con un parco circolante che ammonta 6.6 milioni. Per fare ciò servirebbe immatricolare mediamente 800.000 auto elettriche all’anno (2024-2030). Se confrontiamo ciò con poco più di 135.000 (2023) risulta esserci una gap da colmare.
- Proposta generale
- Incentivi pluriennali strutturata in base al reddito in modo da promuovere lo sviluppo organico del mercato.
- Semplificare iter burocratico con tempistiche certe e ridotte (accesso immediato).
- Sensibilizzare l’opinione pubblica.
- Specifiche per passenger car
- Incentivi per acquisti di elettrico usato e non veicoli tradizionali.
- Favorire la diffusione di auto elettriche o ad alimentazione alternativa nelle flotte.
- Supportare sviluppo tecnologico alternativo (battery swap).
- Specifiche per infrastruttura pubblica
- Introdurre obiettivi chiari e vincolanti per la diffusione infrastruttura negli enti locali.
- Sviluppo rete di ricarica in autostrade e strade a scorrimento veloce.
- Semplificazione pratiche per connettere infrastrutture alla rete.
- Predisporre piattaforma digitale con mappatura infrastrutture nel territorio nazionale.
- Specifiche per infrastruttura privata
- Diffusione infrastrutture di ricarica privata in ambito corporate e condominiale tramite incentivi e semplificazione procedure burocratiche ed amministrative.
- Sensibilizzare opinione pubblica su iniziative disponibili.
- Formazione di figure di sostegno della filiera.
- Supporto sviluppo come VGI.
- Incremento tassi di utilizzo dell’infrastruttura con iniziative (sharing).
Possiamo quindi dire che per raggiungere gli obiettivi al 2030 è prioritario, promuovere la collaborazione e il coordinamento tra i vari attori del sistema. E soprattutto coinvolgendo le istituzioni, in particolare i ministeri e gli enti che dispongono degli strumenti necessari per promuovere, gestire gli incentivi per la mobilità.